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sguardo
di cenere
i mazzi di calle, la vasca dacqua che diventerà vermiglia,
la sabbia che scende a richiamare il deserto, ma anche forse la clessidra
del tempo
Un bambolotto spezzato, proiezione del sé, come
di una maternità irrisolta, il nido rifugio e prigione, le forbici,
la grata
narrano delicatezza, passione, violenza, crudeltà,
sogni e incubi della condizione femminile.
Giornale del Popolo / Svizzera
Le
streghe della memoria alle Radici (
)
Sono donne svizzere che pochi ricordano ma che offrono un pretesto intelligente
allintenso lavoro di tessitura drammaturgica per un discorso sulla
diversità vissuta con orgoglio e profondo trasporto dalle donne
evocate in un percorso che mette alla prova le qualità recitative
della Gusberti.
LAzione / Svizzera
Lidea
suggestiva di collegare le vicende di personaggi femminili che hanno vissuto
in quella Svizzera, rappresentata come un piccolo nido, tanto protettivo
e tanto soffocante, si esplicita perciò in un linguaggio che attraversa
non solo i secoli, ma anche i luoghi e gli stili, superando la dimensione
strettamente biografica per rivendicare il diritto alla diversità
che è di ieri e di oggi, di donne e di uomini, di qui e di altrove.
Corriere del Ticino / SvizzeraMa sebbene offesa, torturata, emarginata,
eliminata, la parola ti cerca e quando ti prende non è detto che
lo faccia con delicatezza. Il Teatro delle Radici non è soltanto
una compagnia dattori, è uno stile di vita, una visione del
mondo, e farne parte significa appartenere a un universo che non ha uguali
nella Svizzera italiana, un universo che si può amare o no ma che
certamente non lascia indifferenti.
La Regione / Svizzera
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